Michele Baraldi L'enigma della sorgente Poesie 1981 - 2016 SE Milano 2016

 

 « Pura poesia, non poesia pura », così scrisse Attilio Bertolucci a proposito della parola di Michele Baraldi. Mario Luzi ne riconobbe il respiro. Yves Bonnefoy vi vide un esempio di « grande qualità poetica » e Seamus Heaney vi ritrovò l’immagine del suo caro, autentico incidere e scavare la pagina come il padre contadino la dura terra del Nord. In più di un senso questi dodici rapidi canti, frutto del lungo e paziente lavoro di un autore che non si è mai troppo preteso né dichiarato poeta, aprono la nostra attenzione alle origini della sua intera officina. Anche il fiume, tuttora in pieno divenire, del suo Libro della memoria e dell’erranza si trova qui raccolto alla fonte, in un paesaggio intimo, familiare, profondamente umano, dove la promessa è mantenuta prima di essere formulata. Quest’opera di frontiera alterna i versi, densissimi, e le prose più lievi e perfino umoristiche in un tessuto di corrispondenze che è tanto poetico quanto musicale: è questo infatti un florilegio che pur ereditando dai lontani, amati trovatori dell’Antica Provenza un linguaggio intenso, finemente ritmato e sovente enigmatico, lo risolve in una partitura di silenzi e di parole che si orienta sempre più verso orizzonti risolutamente moderni. E manifesta, insieme ai temi universali dell’amore e della morte, soggetti incandescenti della storia contemporanea: le odissee dell’emigrazione, l’abbandono e la rinascita di una terra madre, la visione e il sogno dell’Europa, la guerra onnipresente e un desiderio insaziato di pace. Il segreto, innegabile miracolo di questo libro – che offre al lettore più accorto una vera e propria festa dell’immaginazione – è quello di comprendere, in un piccolo spazio, una grande molteplicità di forme espressive e mondi sensibili, restando umilmente aperto, come scrisse William Wordsworth nel suo indimenticabile Preludio, a « something evermore about to be », qualcosa che è sempre a venire.

Nell'immagine di copertina : Jan Vermeer, Donna con una bilancia (La pesatrice di perle), 1662-65, National Gallery of Art, Washington D. C. 

Michele Baraldi Libro della memoria e dell'erranza I SE Milano Parigi 2015

Libro della memoria e dell'erranza

 

I

 

La tentazione del vuoto

 

 

Firenze - Parigi - Milano

2012 - 2015

 SE 

Studio Editoriale 

 

 

   La tentazione del vuoto inaugura un progetto letterario che ha investito tutta l’esistenza dell’autore: operando una limpida meditazione intorno alla storia del nostro tempo, il libro racconta il viaggio notturno di Arthur Q. Lawry in una Parigi intimamente rivelata e mai così lontana da ogni prospettiva convenzionale; una città scossa insieme a noi dal dolore degli umili, dai milioni di vite che la abitano e da un vento di rivolta che cova in essa come il magma di un vulcano.

   Nel corso di un’intensa, visionaria riscoperta della metropoli, la nostra città madre, il narratore ascolta e ci confida le storie delle donne e degli uomini che incontra durante il suo cammino: le storie dei più semplici e quelle dei più grandi, le storie dei sommersi e quelle dei salvati. Il suo itinerario lo porta a conoscere la città – e quella città per antonomasia che è Parigi – verticalmente, in un movimento d’immersione nelle sue sorgenti che assume la forma inattesa di un cammino verso la luce del giorno. 

   Questo libro esplora, come in un’arca della memoria, le molteplici origini e gli imprevedibili destini del nostro vivere comune e tesse un fitto intreccio di avventure che congiungono, nel teatro del racconto, le storie individuali e la storia di noi tutti. Concepito nel 1991, messo in cantiere tra il 1999 e il 2001, il libro è stato pubblicato in una prima edizione nel 2012 e in una seconda nel 2014. Giunto ora alla sua terza edizione è diventato, presso un numero crescente di lettori, un segreto libro di culto, il preludio del romanzo europeo cui l’autore lavora dall’inizio del suo viaggio a Parigi.

Nell'immagine di copertina : 

Le galassie UGC 1810 e 1813 (Arp 273), Costellazione di Andromeda, fotografate dall’osservatorio spaziale Hubble della NASA.

 

Le Pont habité Éditions 1:1 Paris 2011

L'Opera in Versi

 

Laboratoire de culture européenne

 

Paris

France

EU

 

L’Opera in Versi

 

 

Progetto di un auditorio internazionale 

per la poesia italiana

 

 

La conoscenza e l'esperienza della lingua, 

della cultura e della civiltà italiana attraverso 

la lettura e il vivo ascolto della sua parola e della sua poesia.

 

 

    L'Opera in Versi è un ente culturale che si propone di approfondire e diffondere la conoscenza del patrimonio poetico italiano nel mondo. 

   Essa opera attraverso conferenze, letture e seminari. 

  Nata a Parigi nel 1993, l'Opera in Versi è stata accolta innanzitutto dall'Istituto Italiano di Cultura, 50 rue de Varenne, ottenendo una sincera approvazione dai suoi direttori e un'ampia e costante partecipazione da parte di un publlico attento, composto di cittadini d'ogni orizzonte, di studenti liceali e universitari, di scrittori, professori e personalità riconosciute del mondo accademico.

   Il lavoro dell'Opera in Versi è eminentemente destinato agli Istituti Italiani di Cultura, all'Unesco, alle Ambasciate e ai Ministeri competenti, alle Società Dante Alighieri, ai loro direttori, ai loro membri operativi, agli studenti che frequentano i loro corsi d'italiano, ai professori e agli studenti di scuole e università e a tutte le istituzioni e ai cittadini interessati alla conoscenza della lingua e della cultura italiana.

   Le letture, le conferenze e i seminari dell'Opera in Versi sono un'introduzione concreta ed efficace alla conoscenza della parola, della lingua e della cultura italiane. Esse si offrono innanzitutto come un performante strumento pedagogico aperto a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza della nostra civiltà.

    Libere cooperazioni sono quindi previste e realizzate con musei, biblioteche, università, scuole, teatri, case della poesia, case degli scrittori e case della cultura in Italia, in Francia, in Europa e nel mondo intero.

    La vocazione dell'Opera in Versi è un'esperienza viva, concreta e attiva del patrimonio linguistico e poetico italiano: attraverso tale via e i metodi, insieme duttili e rigorosi, ch'essa comporta, si offre un contributo non effimero alla conoscenza reciproca dei popoli e delle tradizioni letterarie, artistiche e culturali che formano la storia in pieno divenire delle nostre umanità.

   Le conferenze, le letture, i seminari offerti dall'Opera in Versi possono essere scelti, organizzati e distribuiti dalle Istituzioni ospitanti secondo le loro disponibilità di spazio e di tempo, secondo il loro gusto, le loro esigenze operative, i programmi d'insegnamento e le forme di collaborazione che essi vorranno adottare, nelle città e nei paesi in cui si trovano, con le istituzioni culturali a essi associate.

   E' questa, a dire il vero, una condizione fondamentale del nostro lavoro: i responsabili delle istituzioni che ci invitano possono decidere, sulla base del programma generale che noi presentiamo in queste pagine, la forma, la durata, la periodicità, il numero dei nostri interventi e realizzare accordi con altre istituzioni per rendere il nostro incontro ancora più proficuo.

   Il lungo percorso finora tracciato in questo campo, oltre al nostro originario e sempre presente impegno nella scrittura, negli studi e nell'insegnamento, ci rende coscienti della responsabilità che il nostro lavoro ci impone, e ci invita a quell'attenta, risvegliata umiltà, priva d'esaltazioni spettacolari, che è la migliore via per avvicinarsi a un patrimonio culturale tanto intenso e significativo. 

   La finalità dell'Opera in Versi è essenzialmente pedagogica ed editoriale: forti della fiducia che abbiamo ricevuto dalle più prestigiose istituzioni culturali, siamo pronti a studiare, per ognuna di esse, un progetto che unisca la massima lievità dell'impegno finanziario alla più grande efficacia del nostro lavoro.

   Rendere viva, forte e operante la presenza della lingua e della cultura italiana nel mondo. Conoscere la lingua attraverso la parola, e la parola attraverso la poesia, questo è in sintesi il proposito dell'Opera in Versi. 

 

Michele Baraldi

 

 

Conferenze

 

 

Dante 

 

Petrarca

e le origini della cultura europea

 

Ariosto

e la poesia dell'Immaginazione

 

Leopardi - Pensiero e Poesia

 

Poesia italiana del XX Secolo

 

Poesia italiana del nostro tempo

 

Paul Celan

Nessuno testimonia per il testimone

 

Rabindranath Tagore

Su limpide acque

 

A discovery of Europe

 

Paris et la littérature sur Paris

 

Storia, teoria e pratica del romanzo

 

 

Letture

 

 

Umberto Saba

 

Giuseppe Ungaretti

 

Eugenio Montale

 

Salvatore Quasimodo

 

Attilio Bertolucci e Vittorio Sereni

 

Quadrifoglio

Saba Ungaretti Montale Quasimodo

 

I poeti della mia vita

 

 

Seminari

 

 

L'arte della lettura

 

 

Presentazioni

 

Libro della memoria e dell'erranza

 

L'enigma della sorgente

 

Le Pont Habité

Michele Baraldi Libro della memoria e dell'erranza II Resurrezione SE 2023

Nessuna città è così intimamente legata al libro come Parigi, scrisse Walter Benjamin e aggiunse: Parigi è la grande sala di lettura di una biblioteca che la Senna attraversa. Concepito tra il 1988 in Italia e il 1991 in Francia, il Libro della memoria e dell’erranza è l’opera cui Michele Baraldi ha dedicato tutta la sua vita. Teatro di questo libro è la città di Parigi, città madre, capace di partorire le nostre anime, scuoterle fino all’estasi, all’abbandono, a un nuovo travolgente o moderato inizio e consegnare i suoi figli al loro più autentico cammino. Questo libro osa proporsi come un fraterno compagno di viaggio alla lettrice e al lettore, veri protagonisti del racconto, in un’inedita scoperta di sé e del mondo. 

Se il primo volume, La tentazione del vuoto, narrava un itinerario compiuto dal giovane Arthur, il nostro viator, nella realtà verticale della metropoli — un viaggio che si concludeva per così dire in sospeso, sotto la neve, dopo aver attraversato la riva sinistra di Parigi e il Quartiere Latino —, Resurrezione è un libro dei passaggi, che descrive il movimento inverso di un ritorno alla vita, all'azione e alla luce. I passages sono luoghi segreti ed essenziali dell'architettura di Parigi: essi sono altrettanti sogni, ricordi, vie, storie, progetti, speranze che offrono un senso al tempo stesso antico e moderno della città e iniziano all’esperienza di una Parigi notturna, onirica e visionaria.

Si è sviluppata qui, perfino al di là delle nostre attese, la poetica del “romanzo multidimensionale” annunciata nel primo volume: i luoghi e i tempi storici s’intrecciano liberamente; sono anticipati nel futuro, riavvicinati nel passato, intrecciati tra loro e percorsi ovunque da una sottile vena umoristica; sciolti da ogni vincolo cronologico ed esplorati in dimensioni e linguaggi differenti, essi investono un vasto e profondo arco temporale che potremmo chiamare, nel suo insieme, il nostro tempo e disegnano i lineamenti di un’epopea della città madre.

La questione dell’esilio abita questa storia in ogni suo momento: l'esule, colui che ha lasciato il paese natale per necessità, caso, urgenza, desiderio d’avventura e di bellezza, s’interroga sugli Altri — e tra infiniti altri anche se stesso —, ognuno portatore di un’immensa storia personale e collettiva, degni ognuno del più intenso e delicato ascolto.

Questo Libro della memoria e dell’erranza è un’appassionata meditazione sulla metropoli europea: Parigi, evidentemente, città in cui l’autore vive da più di trent’anni; e, attraverso Parigi, città diamante, alla lettera, città d’amore e di guerra, di tenebra e di luce, l’Europa. Parigi è mente, cervello – fin nella forma geografica e urbanistica dei suoi due emisferi – e corpo incandescente, vulcanico, sempre sull’orlo della rivelazione e della catastrofe; cuore palpitante dell’Europa, Parigi s’interroga come noi tutti sulle origini e i destini dell’Europa stessa e dei molteplici universi che contiene e cui appartiene – nella giusta, umana, disperata speranza di raggiungere, attraverso il dolore, la gioia (leva e nucleo d’ogni catarsi) e un futuro di creazione, pace e conoscenza.

Michele Baraldi è nato a Bergamo nel 1961.

Laureato all’Università di Bologna

 con una tesi su Antonin Artaud, Il teatro del respiro,

 vive e lavora dal 1991 a Parigi dove ha fondato,

con l'indologa Silvia d'Intino, L'Opera in Versi.

 Ha viaggiato in molti paesi del mondo portando letture,

conferenze e seminari di letteratura italiana ed europea.

Fin dai primi anni di studio, ha dedicato una forte attenzione alle culture

orientali e in modo speciale alla Grecia antica, alla civiltà ebraica e all’India. 

Ha scritto e pubblicato in italiano e in francese poesie, saggi e racconti.

Tra i suoi ultimi libri è Le Pont habité (1:1, Parigi 2011), il primo volume del suo

 Libro della memoria e dell’erranza (SE, Milano-Parigi-Firenze 2012-2015) 

e L'enigma della sorgente - Poesie in versi e in prosa, 1981 -2016.

Ha ricevuto nel 2004 il Premio LericiPea Scrittori e poeti italiani nel mondo

e nel 2013 il Premio Eugenio Montale "Fuori di casa" per la poesia e la letteratura.

Ha in preparazione, oltre ai volumi ulteriori del Libro della memoria e dell'erranza,

libri di viaggio, testi di teatro, saggi di poetica e letteratura e i suoi Quaderni.